Diana e Atteone, protagonisti del dipinto murale, sono raffigurati come fossero un unico grande viso, tracciato nelle tonalità nero e magenta, composto da due volti divisi a metà.
I soggetti campeggiano nella composizione, circondati dal segnale internazionale che allude al concetto della privacy violata e dalla scritta legata al mondo della grafica, che sintetizza l’inversione del ruolo del cacciatore il quale, divenuto cervo per opera della dea, viene a sua volta cacciato e ucciso dai propri cani. L’artista sceglie di raffigurare, tra gli elementi descrittivi della vicenda, solo la goccia, simbolo dell’acqua trasformatrice, e il suo propagarsi nelle acque in cui Diana è immersa con le sue ancelle nel momento antecedente la metamorfosi di Atteone. Completano il murale il riferimento grafico al III libro e l’indicazione dei versi relativi al nucleo centrale del racconto, fonte dell’ispirazione dell’artista (vv. 177-199).
Un’opera che contempera, con grande equilibrio compositivo e cromatico, mondo classico e contemporaneo, mito e modernità, umanesimo e tecnologia.